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Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore

31 luglio 2009

Lettera da Gabriele Lovati

Quali meriti ho avuto, Dio mio, perché tu mi donassi quest’anno di grazia ad Albese con Cassano? 14 mesi dentro una comunità che è stata per me una famiglia. Davvero, come dicesti anche tu, i legami che nascono intorno a Te possono essere forti quanto e più di quelli di sangue.
Per ogni “grazie” ci sono volti e nomi precisi…

Grazie per tutti coloro che hai posto sul mio cammino: Tu, Signore, eri in loro.

Grazie perché tutti, ancora una volta, dopo quattro illustri predecessori, hanno lasciato che un nuovo “intruso” occupasse le vie del paese e gli spazi dell’oratorio.

Grazie per chi mi ha accolto per primo nella comunità: l’amato don Renato, che sempre mi ha guardato, parlato e trattato come un figlio, e la cara Carla: da loro mi sono imbevuto di umile e fedele amore per la gente (senza distinzioni) e per il Signore Gesù.

Grazie per coloro con cui ho collaborato nell’educare e accompagnare nella fede i ragazzi, con la catechesi, la liturgia e il semplice vivere insieme.

Grazie per coloro che, anche senza saperlo, con parole o gesti mi hanno insegnato, educato ed evangelizzato: sono stati testimoni carnali e trasparenti del Signore Gesù.

Grazie per coloro con cui ho condiviso momenti di gioia.

Grazie per chi ha attraversato la fatica o il dolore e ha voluto farmene partecipe, per portarlo insieme, guardando a Gesù.

Grazie per chi mi è stato vicino quando faticavo o soffrivo.

Grazie per il gruppo “18+”, che ho avuto la grazia di accompagnare nello scoprire l’Amore di Gesù, l’amore più vero e grande da desiderare e vivere. Tra loro ho respirato sincera amicizia e l’entusiasmo di crescere e diventare grandi: fa’ che non si accontentino mai del “pensiero comune” e del “comune vivere”, ma si avventurino senza paura nell’esperienza cristiana, in qualsiasi lido questa li conduca.

Grazie per gli adolescenti con cui ho condiviso le due esperienze di OrFeAl: abbiamo vissuto insieme la sfida di scoprire che «c’è più gioia nel dare che nel ricevere». Fa’, o Signore, che non perdano mai di vista i più piccoli, si appassionino della loro crescita come della propria, giochino la loro vita in pieno e mai “al ribasso” e non abbiano paura di andare controcorrente seguendo Gesù! Fa’ che perdonino i miei rimproveri, se eccessivi: tu sai che erano l’espressione del bene che volevo loro. E grazie per le osservazioni che mi hanno fatto, sono state per me occasioni di verifica e di preghiera.
Grazie per i bambini, i preadolescenti e per chi mi ha posto dubbi o domande su di Te: sono stati uno sprone a conoscerti sempre più e a dare maggior concretezza e radicalità al Vangelo di Cristo e al mio rapporto con Lui.

Grazie per i genitori conosciuti: mi hanno dato fiducia, mi hanno criticato costruttivamente, mi hanno insegnato ad avere l’«occhio attento» su certe cose.

Grazie per padre Francesco, che mi ha “trovato” e mi ha da subito sostenuto e accompagnato con infaticabile passione e saggezza.
Perdonami, Padre misericordioso, se talvolta Ti ho contro-testimoniato e se ho ferito o allontanato qualcuno da Te, con parole, opere o omissioni: fa’ che egli non attribuisca nulla di ciò a Te, ma guardando a Te trasformi il suo dispiacere o rancore in energia per far crescere la comunità.
Infine, mio Signore e mio Dio, GRAZIE perché nel tanto amore che ho ricevuto ho dovuto fare i conti - ancora una volta - con la mia “fatica” a lasciarmi amare... Grazie perché più che mai eri Tu, lì, ad amarmi.


Padre della vita, unico nostro Pastore, a settembre questa comunità inizierà una nuova entusiasmante tappa del cammino verso Cristo: accompagnala nell’accogliere con cuore e mente aperta il nuovo parroco e nell’allargare spazi e cuori alla comunità di Albavilla. Ti prego perché tutti guardino a questi mutamenti – che a volte spaventano - come nuove opportunità per incontrarTi. Fa’ che scoprano la “convivialità delle differenze”: le differenze tra di loro (tra educatori, tra genitori, tra adolescenti, tra “nuove leve” e “vecchie guardie” ☺, ecc.) e quelle tra albesini e albavillesi siano fonte di arricchimento, fornaci di nuove idee e progetti e non motivi per “rubarsi il posto” o per chiudersi nel solito «abbiamo sempre fatto così»; siano, insomma, esperienza dell’incarnazione del Tuo Figlio, che è sempre Lui ieri, oggi e sempre, ma anche qui, là, in questa e in quella comunità, ovunque!


Signore, anche oggi «tu mi scruti e mi conosci» e sai che senza queste persone non sarei così come sono ora, alle soglie dell’ordinazione diaconale. Per questo ti lodo e ti chiedo di custodirle sempre, «come un’aquila che veglia sulla sua nidiata». Restituisci loro «100 volte tanto» quanto hanno donato a me.

Dentro il Tuo abbraccio benedicente li abbraccio e ringrazio tutti di cuore.

Gabriele Lovati

 

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