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Chiesa e famiglia: trentotto domande rivolte ai fedeli di tutto il mondo

Roma, 5 novembre 2013

Trentotto domande sono state inviate a tutti i vescovi per consentire una capillare raccolta di dati sullo "stato di salute" della famiglia nel mondo. Questo è il primo atto in vista di un importante e inedito "doppio appuntamento sinodale" che pone al centro le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell'evangelizzazione.

L’itinerario prevede due tappe: nell'ottobre 2014 un’assemblea sinodale straordinaria per focalizzare la tematica e raccogliere testimonianze e proposte; nel 2015, anno dell’Incontro Mondiale delle Famiglie a Philadelphia, negli Stati Uniti, l’assemblea sinodale generale ordinaria per definire le linee operative.

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Per fornire risposte esaurienti e dettagliate, i vescovi sono stati invitati a consultare associazioni, movimenti, gruppi che lavorano per e con la famiglia. In ogni comunità, già dalle prossime settimane, sarà quindi avviata una sorta di verifica allargata sulla base della traccia fornita dal documento preparatorio.

Il documento preparatorio del Sinodo inviato ai vescovi di tutto il mondo vuole essere uno strumento di aiuto per la riflessione circa le “problematiche inedite” che si sono presentate negli ultimi anni sul tema della famiglia e sarà diffuso capillarmente nei decanati e nelle parrocchie. Le risposte dei vescovi al questionario annesso, dovranno pervenire entro fine gennaio, quindi il consiglio della segreteria del Sinodo le analizzerà per elaborare l’Instrumentum laboris da trasmettere ai Padri sinodali.

La Dottrina della Chiesa non cambia, semmai cambia l’approccio pastorale: «La Chiesa non è un corpo statico, ma dinamico e deve crescere nella comprensione, dunque si mette in ascolto a 360 gradi dei problemi e delle attese che vivono oggi tante famiglie» ha detto il segretario speciale del Sinodo mons. Bruno Forte. «Nel contesto della "modernità liquida", in cui nessun valore sembra assodato e in cui la famiglia è contestata o rifiutata, occorre mostrare il carattere profondamente umanizzante della proposta cristiana della famiglia che – ha proseguito – non è mai contro qualcuno, ma sempre a favore della dignità e della bellezza della vita dell’uomo, per il bene dell’intera società. Ciò che noi sappiamo nella Chiesa è che c’è un riferimento ultimo che è il discernimento di Pietro, cioè non bisogna dire che il Signore deve decidere a maggioranza dell’opinione pubblica, ma ignorare che c’è una consistente parte dell’opinione pubblica che ha un’istanza, sarebbe sbagliato. Bisogna rifletterci, pregarci, cercare insieme e il Successore di Pietro con il potere delle chiavi deve darci luce».

 

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